Ipocondria

Ipocondria

“Alla comparsa del sintomo più mite, diciamo le labbra screpolate, balzo subito alla conclusione:
forse è indizio di un tumore al cervello. O forse di cancro al polmone.
In un caso ho pensato fosse mucca pazza”

Sono parole di Woody Allen che confessa di essere un inguaribile ipocondriaco in un articolo sul New York Times.

Appena sentiamo parlare di ipocondria diventa immediato nella nostra mente il collegamente alla paura di avere una grava malattia.
In generale tale disturbo può essere definito come un’eccessiva e persistente preoccupazione per la salute, le malattie ed il corpo, cui si associano la paura ed il sospetto di poter essere vittima di una seria patologia organica (Starcevic, 2001). L’aspetto principale dell’ipocondria sta nel fatto che la paura o la convinzione ingiustificata di avere una malattia persistono nonostante le rassicurazioni mediche, infatti, perché si possa parlare di ipocondria è necessario aver escluso, dopo un attenta valutazione medica, qualunque condizione medica generale che ne possa spiegare pienamente i sintomi. Ovviamente non tutti quelli che si preoccupano per la propria salute soffrono di ipocondria, è normale provare ansia quando si percepiscono dei sintomi di cui non si conosce l’origine o che non sono riconducibili ad una specifica diagnosi medica, ma per una persona che non ha un disturbo ipocondriaco il parere del medico o gli accertamenti diagnostici del caso sono spesso sufficenti ad alleviare ansia e preoccupazione. Mentre per le pesone che soffrono di un disturbo ipocondriaco a poco servono i pareri da parte dei medici o le rassicurazioni di amici e famigliari per alleviare la propria preoccupazione rispetto alla malattia stessa, ad esempio una persona ipocondriaca che pensa di avere una qualche patologia cardiaca verrà ben poco rassicurata dall’esito del ECG o dal parere del cardiologo e continuerà “all’infinito” a fare esami ed accertamenti diagnostici pur non trovando mai una risposta adeguata ad alleviare la propria ansia.

Come mai

Secondo l’approccio cognitivo-comportamentale centrale nella genesi del disturbo è la stabile e costante tendenza ad interpretare in modo erroneo le informazioni che arrivano dal corpo, sia in termini di funzioni fisiologiche che in termini di variazioni momentanee dello stato di benessere (ad esempio il mal di gola), e di considerarle come evidenza di soffrire di una grave malattia.Tali interpretazioni possono derivare da vari fattori, fra cui un atteggiamento educativo “allarmistico”, esperienze pregresse di malattie inaspettate a danno di persone care, informazioni “terroristiche” dei mass media (Miller et al., 1985) o esperienze familiari di gestione medica insoddisfacente (Bianchi, 1971). In generale i pazienti ipocondriaci tendono ad avere un pensiero rigido rispetto alla salute e delle credenze assolutistiche rispetto al proprio stato di benessere del tipo ” se non mi preoccupo per la mia salute potrei morire”, ” se non vado ora dal medico, sarà troppo tardi”….

I sintomi dell’ipocondria sono riconducibili a preoccupazioni eccessive nei confronti di:
• funzioni corporee (per es. il battito cardiaco);
• alterazioni fisiche di lieve entità (per es. una piccola ferita o un “banale” mal di gola);
• sensazioni fisiche vaghe o ambigue (per es. “cuore affaticato”).

I Comportamenti ipocondriaci ?

• ripetere numerosi esami medici;
• cambiare spesso parere medico;
• parlare insistentemente di sintomi o malattie sospette con famigliari e amici;
• compiere serrate ricerche sanitarie;
• allarmarsi quando si sente parlare di malattie;
• controllare spesso il proprio corpo;
• controllare spesso i segni vitali, come il battito cardiaco o la pressione sanguigna;
• pensare di avere una malattia dopo aver letto o sentito parlare di questa.

Cosa Succede

Gli effetti dell’ipocondria sulla vita delle persone possono essere particolarmente invalidanti e tendono a cronicizzarsi con il tempo. A causa di questo disturbo, infatti, possono esserci delle importanti alterazioni in diverse aree della quotidianità del soggetto quali:
• lavoro: a causa della sintomatologia ipocondriaca la persona può fare lunghi periodi di assenza per accertamenti clinici o per malattia;
• famiglia: possono nascere delle tensioni causate dalle frequenti richieste di essere accompagnati dal medico o in pronto soccorso;
• sociale: a causa della costante preoccupazione per la salute si può andare incontro ad una drastica diminuzione della vita sociale e relazionale dell’individuo;

Cosa fare

Molto spesso la cura di questo disturbo risulta particolarmente difficoltosa in quanto i soggetti per la natura stessa del disturbo non sono mai del tutto convinti e consapevoli del fatto che la natura reale del loro malessere sia di tipo psicologico. Tuttavia la forma di psicoterapia che ha dimostrato essere più efficacia per la cura di questo disturbo è la Psicoterapia cognitivo-comportamentale, nella quale paziente e terapeuta collaborano nel trovare modalità più funzionali di pensiero e comportamento con l’obiettivo di rompere i circoli viziosi propri del pensiero ipocondriaco. La farmacoterapia per la cura dell’ipocondria, ammesso che il soggetto accetti di prendere farmaci senza pensare che arrechino danni gravi alla propria salute, si basa sugli antidepressivi sia triciclici che SSRI.

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Email irenegiardini@gmail.com
Studio Medico via Filippo Argelati 16 - Bologna

Dott.ssa Irene Giardini, Psicologa Psicoterapeuta - Studio Medico via Filippo Argelati 16 - Bologna - Tel 3332779026 - email irenegiardini@gmail.com