Anoressia

Anoressia

“L’anoressica sembra dire: «Tengo sotto controllo il mio corpo e i suoi bisogni, e vi odio tutti, voi che siete così deboli da cedere ai bisogni del vostro corpo. Io sono più forte di voi, mi sento superiore».
Un soggetto anoressico ha sempre un che di inavvicinabile.”
Renata Gockel

Ciò che principalmente caratterizza l’anoressia nervosa è la ricerca della magrezza e il terrore di ingrassare. In molti casi l’esordio coincide con la pubertà, un momento in cui l’adolescente si trova a dover fronteggiare delle sfide proprie di quella fase di vita, come i cambiamenti del proprio corpo e la sessualità. Molto spesso, l’anoressia nervosa inizia con una dieta e con il desiderio di voler perdere peso; se a questo aggiungiamo bassa autostima o perfezionismo e fattori famigliari, come ad esempio l’iperprotezione dei genitori, il passo per lo sviluppo del disturbo alimentare può essere davvero molto breve.
In linea generale possiamo distinguere due forme di anoressia: l’anoressia restrittiva, in cui la perdita di peso corporeo è data dal digiuno e dall’intensa attività fisica, e l’anoressia con bulimia, in cui la persona insieme al digiuno mette in atto comportamenti che servono a diminuire il peso corporeo come vomito, abuso di lassativi e diuretici.
Cosa succede
Una persona che soffre di anoressia nervosa manifesta tutte e quattro le caratteristiche che seguono:

• Importante perdita di peso: chi soffre di questo disturbo solitamente desidera essere sottopeso e si comporta in modo da evitare l’aumento ponderale (seguendo una dieta ferrea, facendo eccessivo esercizio fisico, autoinducendosi il vomito…). La riduzione del peso viene valutata attraverso l’indice di massa corporeo o body mass index (BMI), che si calcola dividendo il peso in chilogrammi per il quadrato dell’altezza espressa in metri; in un soggetto normopeso il BMI è compreso tra 18.5-24.8 Kg/m2, mentre in una persona sottopeso scende al di sotto di 18.5 Kg/m2.
• Paura di ingrassare: intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso; nonostante le persone anoressiche siano sottopeso, vivono il costante pensiero di poter aumentare di peso all’infinito nel caso in cui iniziassero a mangiare normalmente.
• Preoccupazione estrema per il peso e le forme corporee: le persone che soffrono di anoressia sembrano non percepire correttamente le dimensioni del proprio corpo ma le percepiscono e le giudicano abnormi. Basano spesso la propria autostima sul peso e sull’aspetto fisico, così un calo di peso corrisponderà ad un senso di maggior controllo, fiducia personale e autostima, mentre un aumento ponderale corrisponderà ad una forte frustrazione ed autosvalutazione
• Amenorrea (mancanza di almeno tre cicli consecutivi): nella maggior parte dei casi di tratta di amenorrea secondaria. Negli uomini sono presenti perdita dell’interesse sessuale e impotenza.

Tuttavia la presenza di un disturbo alimentare ha effetti negativi sul tono dell’umore portando con sé depressione, tristezza e sensi di colpa, con importanti conseguenze in diversi ambiti della vita del soggetto.

Come

Per controllare il cibo e di conseguenza il peso corporeo, la persona con un disturbo anoressico compie diversi rituali:
• mangiare molto lentamente;
• fare piccoli bocconi, sminuzzare e spezzettare i cibi;
• pulire i cibi dal grasso visibile, asciugare il condimento;
• nascondere il cibo, fare scarti elevati, lasciare avanzi;
• bere quantità eccessive di liquidi o non bere;
• conteggiare le calorie di tutto quello che mangia;
• assumere sempre gli stessi cibi.

Chi

Sono stati identificati alcuni fattori di vulnerabilità individuali: una persona, cioè, sarà tanto più a rischio di sviluppare una sintomatologia anoressica se:
• ha una bassa autostima;
• non ha una buona consapevolezza delle proprie emozioni;
• è eccessivamente perfezionista;
• ha comportamenti impulsivi;
• ha una visione del mondo o bianco o nero;
• tende ad attribuire eccessiva importanza al peso corporeo e alla forma fisica.

Il corpo risponde

Molto spesso i soggetti che soffrono di anoressia nervosa negano le gravi conseguenze, sul piano della salute fisica, del loro eccessivo stato di magrezza. In generale, le complicanze mediche riguardano alterazioni nelle funzioni endocrine, cardiovascolari, gastrointestinali, ematologiche e metaboliche. Ad esempio. oltre all’assenza di mestruazioni (amenorrea), i soggetti possono lamentare stipsi, dolori addominali, intolleranza al freddo, letargia o eccesso di energia. Possono essere presenti marcata ipotensione, ipotermia e secchezza della cute. In alcuni si evidenzia una colorazione gialla della cute associata ad ipercarotenemia. In coloro che si dedicano alla pratica del vomito autoindotto, possiamo trovare anche erosioni dello smalto dentale e cicatrici o callosità sul dorso delle mani, provocate dallo sfregamento contro l’arcata dentaria nel tentativo di provocare il vomito.

Cosa fare

Il trattamento dell’anoressia prevede la presa in carico da parte di diversi professionisti: il dietista-nutrizionista, lo psichiatra e lo psicologo. La terapia cognitivo-comportamentale mira a modificare la credenza che il peso corporeo e la forma fisica siano gli unici fattori in base ai quali avere stima di sé e considerare il proprio valore personale. Lo scopo del trattamento è andare a gestire il sintomo anoressico andandolo a sostituire con comportamenti ed abitudini alimentari più adeguati e andare a rompere le catene disfunzionali di pensiero che contribuiscono ad alimentare la patologia alimentare. Il trattamento prevede tre fasi:
• normalizzare il peso e abbandonare i comportamenti di controllo dello stesso;
• migliorare la valutazione della propria immagine corporea e del sé. Implementare i rapporti interpersonali;
• prevenzione delle possibili ricadute.

Gli strumenti che nella clinica di questo disturbo si sono rivelati particolarmente utili sono il diario alimentare, il problem solving e la ristrutturazione cognitiva delle idee irrazionali su di sé, il mondo e gli altri

Tel 333 2779026
Email irenegiardini@gmail.com
Studio Medico via Filippo Argelati 16 - Bologna

Dott.ssa Irene Giardini, Psicologa Psicoterapeuta - Studio Medico via Filippo Argelati 16 - Bologna - Tel 3332779026 - email irenegiardini@gmail.com