Fobie e Paure

Fobie e Paure

“Non ci si libera di una cosa evitandola,
ma soltanto attraversandola.”
Cesare Pavese

Si parla di fobia quando vi è una paura marcata e persistente sproporzionata al reale pericolo in cui il soggetto è in quella situazione specifica. In particolare, le caratteristiche peculiari della fobia sono:

• la paura associata non può essere controllata da spiegazioni razionali e supera il controllo volontario che il soggetto può mettere in atto;
• la paura produce l’evitamento sistematico dello situazione-stimolo temuta;
• il soggetto riconosce che la sua paura è irragionevole e che non è dovuta alla effettiva pericolosità dell’oggetto temuto.

Le persone che soffrono di fobia si rendono perfettamente conto dell’irrazionalità della propria paura ma non riescono a controllarla. L’ansia fobica si esprime con sintomi neurovegetativi tipici dell’ansia quali: tachicardia, vertigine ed extrasistole, disturbi gastrici, senso di soffocamento, sudorazione eccessiva, tremori. La strategia che il soggetto “impara” per non sentire la paura è quella di evitare le situazioni che possono essere collegate allo stimolo temuto; tuttavia, se questo comportamento che nel breve tempo può sembrare protettivo, a lungo andare è una potente trappola, in quanto evitando è come se si andasse a confermare la pericolosità dello stimolo temuto e se ci si preparasse all’evitamento successivo. Questa spirale fobica porta il soggetto ad avere sempre meno fiducia nelle proprie capacità e ad aumentare le situazioni che vengono evitate andando a limitare la vita sociale e lavorativa del soggetto, ad esempio la fobia di prendere l’areo può essere molto limitante per chi per lavoro deve fare molte trasferte, chi ha paura degli aghi può arrivare a rinunciare a controlli medici necessari, la paura dell’altezza potrebbe essere un problema per un operaio edile che si vede costretto ad evitare i lavori posizionati in alto.

Cause delle fobie

Quando si parla di fobie si deve fare una prima distinzione tra fobie generalizzate (agorafobia e fobia sociale), piuttosto invalidanti per il soggetto, e fobie specifiche, ben controllate grazie all’evitamento degli stimoli temuti. Le fobie specifiche si possono raggruppare in diversi tipi:

• Tipo animali.
• Tipo ambiente naturale. <
• Tipo sangue-iniezioni-ferite.
• Tipo situazionale.

Non esiste una causa certa rispetto all’origine delle fobie specifiche, si può parlare però di esperienze di apprendimento errato involontario, che possono essere ricordate o no dal soggetto, per cui l’organismo associa pericolosità ad un oggetto o situazione non oggettivamente pericoloso. Tale associazione poi si mantiene nel tempo a causa dell’evitamento che il soggetto fobico mette in atto rispetto alla situazione temuta.

Cosa Succede

Gli effetti della fobia specifica sulla vita delle persone possono essere particolarmente invalidanti e riguardando diverse sfere:
• familiare (es. tensioni causate dalle frequenti richieste di essere accompagnati in determinate situazioni, il non poter andare in alcuni luoghi come ad esempio il campeggio per via della fobia degli insetti);
• sociale (es. riduzione delle relazioni a causa delle difficoltà a frequentare determinati luoghi);
• lavorativa (es. rinuncia ad una promozione per la difficoltà negli spostamenti, ad esempio prendere l’aereo)
Tutto questo può portare a minare il senso di efficacia personale e di autostima.

Cosa Fare

La terapia cognitivo-comportamentale è uno dei trattamenti più efficaci nella cura delle fobie. Il protocollo prevede i seguenti passaggi:

  1. Formulazione di un contratto terapeutico
  2. Ricostruzione della storia del disturbo
  3. Psicoeducazione, sulla natura dell’ansia e sul mantenimento del disturbo;
  4. Formulazione dello schema di funzionamento del disturbo a partire dall’analisi di episodi recenti
  5. Individuazione e messa in discussione dei pensieri alla base del disturbo
  6. Apprendimento di tecniche per la gestione dei sintomi dell’ansia
  7. Esposizione graduale agli stimoli temuti
  8. Interventi di prevenzione delle ricadute

L’esposizione graduale allo stimolo temuto è qualcosa che può spaventare le persone che soffrono del disturbo, poiché implica affrontare direttamente l’oggetto temuto, tuttavia se ben effettuata garantisce una buona percentuale di successo del trattamento stesso. Nel caso di fobie particolarmente invalidanti, è molto diffuso l’uso di farmaci ansiolitici al bisogno, ad esempio per fronteggiare l’ansia di prendere l’aereo; tuttavia questa strategia, pur consentendo di sopravvivere all’evento, non ottiene altro che rafforzare l’effetto della fobia.

Tel 333 2779026
Email irenegiardini@gmail.com
Studio Medico via Filippo Argelati 16 - Bologna

Dott.ssa Irene Giardini, Psicologa Psicoterapeuta - Studio Medico via Filippo Argelati 16 - Bologna - Tel 3332779026 - email irenegiardini@gmail.com