Disturbo ossessivo compulsivo
“Mi nacque un’ossessione e l’ossessione diventò poesia”
Alda Merini
Nella vita di tutti i giorni usiamo, spesso, il termine ossessione per indicare un pensiero che si presenta con una certa forza nella nostra mente. Tuttavia c’è un’importante differenza tra il significato comune del termine e quello clinico. E’ assolutamente normale, infatti, in certe situazioni, avere per la testa dei pensieri che ci tormentano. E’ naturale essere preoccupati se dobbiamo fare un esame o se dobbiamo pagare la rata del mutuo. Vi è mai capitato, ad esempio di essere colti da un dubbio improvviso di avere lasciato la porta di casa aperta o di non aver spento il gas, oppure di aver dimenticato di spegnere la luce o di chiudere l’automobile, o ancora di aver investito qualcuno o rubato nel supermercato senza esservene accorti, di aver fatto qualcosa di orribilmente sbagliato senza però sapere cosa esattamente …?
Se vi è capitato di avere uno qualunque di questi pensieri, avrete sicuramente sperimentato anche la loro naturale conseguenza: andare a controllare che il vostro dubbio non corrispondesse alla realtà! La ricerca scientifica, infatti, ci dimostra che i pensieri intrusivi indesiderati irrazionali, assurdi o sproporzionati rispetto alla realtà passano occasionalmente nella testa di ogni persona. Le differenze tra i normali pensieri intrusivi indesiderati e le ossessioni patologiche sono di ordine quantitativo e ricorsivo e non sempre di contenuto.
Il disturbo ossessivo-compulsivo è uno dei disturbi d’ansia più comuni generalmente caratterizzato dalla presenza di:
• Ossessioni: pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, che vengono vissuti come intrusivi e inappropriati e che l’individuo cerca continuamente di ignorare o sopprimere senza tuttavia riuscirvi; sono causa di intenso disagio o ansia, pur essendo riconosciuti come un prodotto della propria mente e non un dato di realtà.
• Compulsioni comportamenti ripetitivi (es: lavarsi le mani, riordinare, ricontrollare, ..) o azioni mentali (es: pregare, contare, ripetere parole,..) che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta ad un pensiero/ossessione o a regole che devono essere messe in atto rigidamente, senza un precisa logica razionale; lo scopo di questi comportamenti è quello di ridurre il disagio percepito o di prevenire eventi o situazioni temute.
In alcuni casi si possono presentare ossessioni senza compulsioni e viceversa. Le ossessioni e compulsioni possono essere di diversa natura, le categorie con cui vengono raggruppare sono generalmente:
Disturbi da contaminazione: Si tratta di ossessioni e compulsioni connesse alla paura di contagi o contaminazioni. Coloro che ne soffrono sono tormentati dall’insistente fissazione che loro stessi o qualcuno dei loro famigliari possa ammalarsi entrando in contatto, ad esempio, con qualche sostanza tossica.
Disturbi da Controllo: Si tratta di ossessioni e compulsioni che implicano controlli prolungati e ripetuti senza necessità, allo scopo di riparare o prevenire gravi disgrazie o incidenti. Il controllo compulsivo è quindi finalizzato a tranquillizzarsi riguardo al costante dubbio di non aver fatto tutto il necessario per prevenire eventuali disgrazie o di avere inavvertitamente danneggiato qualcosa o qualcuno.
Ossessioni pure: Si tratta di pensieri o più spesso di immagini relative a scene in cui la persona attua comportamenti indesiderati e inaccettabili, privi di senso, pericolosi, o socialmente sconvenienti.
Superstizione eccessiva: Si tratta di un pensiero superstizioso esasperato. Chi ne soffre ritiene che il fatto di compiere o meno determinati gesti, di pronunciare o non pronunciare o meno alcune parole, di vedere o non vedere certe cose, di ripetere o non ripetere azioni particolari il giusto numero di volte, sia determinante per l’esito degli eventi.
Ordine e simmetria: Chi soffre di questo tipo di disturbo non tollera assolutamente che gli oggetti siano posti anche minimamente, in modo disordinato o assimetrico, perché ciò che gli procura una sgradevole sensazione di mancanza di armonia e logicità.
Accumulo e accaparramento: È un tipo di ossessione piuttosto rara, oppure meno individuabile che caratterizza coloro che tendono a conservare ed accumulare oggetti insignificanti ed inservibili per la paura di gettare via qualcosa che “forse un giorno potrebbe servire”.
Cosa succede
Chi soffre di questo disturbo è spesso così stremato e spaventato dai continui rituali che tenta di evitare tutte quelle situazioni che potrebbero innescare il pensiero ossessivo, questo porta ad una drastica limitazione nella vita relazionale, sociale e lavorativa. Altro aspetto importante è il “costo” del disturbo, infatti alle volte il tempo che le persone impiegano per ripetere i propri rituali diventa talmente tanto da non avere più il tempo per portare a termine le normali attività quotidiane e lavorative.
Cosa Fare
Nonostante la gravità dei sintomi e dei vissuti personali, questo disturbo d’ansia può ad oggi essere trattato grazie alla combinazione di un adeguato trattamento farmacologico e psicoterapico. In molte ricerche è stato dimostrato l’effetto positivo di farmaci antidepressivi, in particolare gli SSRI, su questo disturbo. La psicoterapia Cognitivo-Comportamentale costituisce il trattamento psicoterapico più efficace per il distrubo ossessivo compulsivo attraverso la modificazione di alcuni processi di pensiero automatici e disfunzionali. In particolare, agisce sull’eccessivo senso di responsabilità, sull’eccessiva importanza attribuita ai pensieri, sulla sovrastima della possibilità di controllare i propri pensieri e sulla sovrastima della pericolosità dell’ansia, che costituiscono le principali distorsioni cognitive dei pazienti che soffrono di questo disturbo.
L’obiettivo a lungo termine sarà di migliorare le capacità di identificare le emozioni negative legate sia alle ossessioni che ai comportamenti di controllo, che ne sono diretta conseguenza.