EMDR
“il cliente è un’esperienza in attesa di realizzarsi piuttosto che un problema da risolvere”
Kurtzy
EMDR è un acronimo per Eye Movement Desensitization and Reprocessing (desensibilizzazione e rielaborazione dell’informazione attraverso i movimenti oculari). È una tecnica scientificamente validata, che da la possibilità al nostro cervello di auto-riparare i danni provocati da traumi emotivi e/o fisici; è un o strumento terapeutico che risulta efficace per il trattamento delle situazioni di disagio emotivo causato da esperienze di vita dolorose, che non si riescono a superare. L’EMDR è un metodo complesso che unisce elementi originari di orientamenti teorici clinici consolidati, tra cui quelli propri della scuola psicodinamica, cognitivo- comportamentale, ed incentrata sul cliente.
L’EMDR offre a molti pazienti un sollievo più rapido ai disturbi emotivi rispetto alle psicoterapie convenzionali.
Questa forma di terapia è stata rivolta inizialmente al trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress; i primi pazienti trattati sono stati i reduci del Vietnam e vittime di stupro, ma attualmente è un metodo ampiamente utilizzato per il trattamento di varie patologie e disturbi psicologici che hanno come fattore causale o scatenante un evento traumatico. Gli eventi traumatici sono esperienze tanto destabilizzanti e faticose per l’equilibrio psico-emotivo di una persona, da superarne le capacità di farvi fronte. I traumi possono presentarsi come eventi unici o cumulativi, e possono essere raggruppati in tre aree:
- vissuti nell’età dello sviluppo (abusi sessuali, deprivazione emotiva,…);
- eventi stressanti nell’ambito delle esperienze comuni (lutto, malattia, operazioni, problemi di coppia, separazione, fobie specifiche …);
- eventi stressanti fuori dall’esperienza umana abituale (terremoti, inondazioni, torture,…).
Quando accade un evento traumatico, può succedere che la mente rimanga bloccata sull’evento stesso con le sue immagini, i suoni, le emozioni, le sensazioni corporee e i pensieri originari, spesso convinzioni negative su sé stessi. Il trauma rimane come congelato nella mente.
Molti sono gli stimoli connessi alle caratteristiche del trauma che possono riattivare le sensazioni ad esso collegate, provocando disagio nella vita del paziente. Vecchie esperienze possono creare malessere anche a distanza di molti anni. La stimolazione dei due emisferi cerebrali, destro e sinistro, attraverso i movimenti oculari o la stimolazione tattile alternata (tamburellamenti sulle mani o sulle ginocchia) o attraverso stimoli uditivi o luminosi, attiva i processi riparativi del cervello rimettendo in connessione il ricordo traumatico con il resto delle esperienze di vita del paziente.
Ma in sostanza come si svolge il trattamento?
Le stimolazioni vengono eseguite dal terapeuta, dopo una fase conoscitiva e una preparazione specifica in cui al paziente viene descritto nei dettagli il metodo. Si crea così con il paziente un rapporto di fiducia e di impegno reciproco che si esplicita nella definizione di obiettivi chiari e condivisi da raggiungere. L’EMDR permette alla mente di “auto-ripararsi” attraverso il riemergere e il rielaborare materiale mnemonico traumatico: questo non significa che il paziente rivivrà l’esperienza traumatica ma, al contrario, la potrà osservare e notare soltanto, come se fosse il passeggero di un treno che osserva una scena dal finestrino. Lo scopo dell’EMDR è accedere al ricordo dell’esperienza negativa e neutralizzare gli aspetti disturbanti, fino ad arrivare ad una prospettiva più adattiva.
Per quali problemi è indicato?
- Disturbo post traumatico da stress
- Attacchi di panico
- Disturbi d’ansia
- Dissociazione
- Elaborazione del lutto
- Persone che hanno subito violenza
Bibliografia
EMDR Italia (www.emdritalia.it)
Shapiro, “EMDR. Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari”. McGraw-Hill