Disturbo del sonno

Disturbo del sonno

“Speciale è solo vivere, guardarsi di sera il palmo di mano e sapere che domani torna fresco di nuovo, che il sarto della notte cuce pelle, rammenda calli, rabbercia gli strappi e sgonfia la fatica.”
Erri De Luca

Quando si parla di disturbi del sonno, si pensa immediatamente all’insonnia. Di fatto, però, ci si riferisce ad un’ampia categoria di disturbi che comprende, tra gli altri, le apnee notturne, il sonnambulismo, la narcolessia, i disturbi del ritmo sonno-veglia. Rimane vero che, tra tutti i disturbi del sonno, l’insonnia è il più frequente: si stima che colpisca un italiano su dieci. L’insonnia è un disturbo in cui la scarsità di sonno causa una serie di problemi fisici e/o psicologici, arrivando a compromettere il benessere dell’individuo.
A livello clinico, l’insonnia può manifestarsi in forme differenti tra loro: attraverso la difficoltà ad addormentarsi, numerosi o prolungati risvegli notturni, risvegli precoci al mattino o sonno poco ristoratore e di cattiva qualità.
L’insonnia può dipendere da diversi fattori, come, ad esempio, l’uso e l’abuso di sostanze o può insorgere in associazione ad altri problemi di tipo medico o psicologico, in questo caso si parla di insonnia secondaria. Quando invece è indipendente da altri fattori, si parla di insonnia primaria. È quindi molto importante fare una corretta diagnosi sulle cause del disturbo, per poter impostare un trattamento efficace.
I fattori psicologici che sottostanno all’insonnia sono molteplici, ad esempio: 1) le ruminazioni o le preoccupazioni per non riuscire a dormire; la preoccupazione di non riuscire a dormire bene, diventa proprio la causa di mantenimento dell’insonnia stessa. 2) la preoccupazione per gli effetti di una notte insonne sulla performance lavorativa.
Spesso, poi, i tentativi di soluzione che le persone mettono in atto per contrastare l’insonnia sono controproducenti ed alimentano il disturbo, creando un circolo vizioso ansia/sonno, come ad esempio i sonnellini pomeridiani nel tentativo di recuperare il sonno perduto.

Come

Le persone che soffrono di insonnia hanno sperimentato prima o poi questi sintomi:

• Difficoltà a mantenere il sonno
• Risvegli precoci al mattino
• Sonno non ristoratore
• Irritabilità
• Difficoltà a concentrarsi
• Senso di fatica generalizzato
• Senso di malessere
• Difficoltà di attenzione e memoria

È bene sapere che

Di seguito sono riportate alcune “regole” fondamentali per una corretta igiene del sonno:

Mettersi a letto soltanto se si ha veramente sonno
Mantenere orari di addormentamento e risveglio piuttosto regolari (anche nei week end)
Non fare sonnellini diurni
Non assumere alcolici specialmente nelle 2-3 ore prima di addormentarsi
Non assumere sostanze eccitanti (caffeina) nelle 6 ore prima di andare a dormire
Evitare di fumare almeno mezz’ora di andare a letto
Praticare attività fisica regolare (non prima di andare a dormire)
Rendere il più confortevole possibile la camera da letto
Usare la camera da letto solo per dormire o per l’attività sessuale, in quanto è utile
Cosa Fare

Il trattamento per l’insonnia prevede sia un intervento farmacologico (insonnie occasionali e situazionali), sia un intervento psicoterapico. Ad oggi, la terapia più accreditata per questo disturbo è la Terapia Cognitivo Comportamentale. Obiettivo della terapia è quello di andare a modificare tutti quei fattori, psicologici e comportamentali, che contribuiscono al mantenimento del disturbo (credenze irrealistiche sul sonno e sul bisogno di dormire, stile di vita e abitudini). Studi di efficacia hanno mostrato che la TCC è efficace anche nel trattamento dell’insonnia collegata a disturbi come la fibromialgia, il dolore cronico e i tumori.

Tel 333 2779026
Email irenegiardini@gmail.com
Studio Medico via Filippo Argelati 16 - Bologna

Dott.ssa Irene Giardini, Psicologa Psicoterapeuta - Studio Medico via Filippo Argelati 16 - Bologna - Tel 3332779026 - email irenegiardini@gmail.com